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STORIA

L’Associazione Tennis Opicina A.T.O. nasce nella primavera del 1977 dall’idea di tre amici Silvio GERIN, Giampaolo VERZEGNASSI e Silvano ROJAZ – quest’ultimo “ex fanciullo” del Villaggio del Fanciullo – di rimettere a posto il campo 1 costruito dagli americani negli anni 1950 e lasciato in uno stato di completo abbandono.

Presi accordi con il Presidente del Villaggio don Piergiorgio REGAZZONI e con il direttore Roberto TERPIN – anche lui “ex fanciullo” – con altri amici e relative famiglie portano a termine tale operazione non senza fatica ma in breve tempo.

In quel periodo esisteva dunque solo il CAMPO 1, mentre al posto del campo 2 c’era un vecchio campo di pallacanestro con il fondo in cemento dissestato ed al posto degli attuali campi 3 e 4 c’era una fitta boscaglia. Lo spogliatoio era unico e situato al posto dell’attuale spogliatoio donne, dotato di un vecchio scaldabagno elettrico ed il bar non esisteva come non esisteva la segreteria.

Nel 1978 sulla scia degli ultimi importanti successi dei nostri tennisti professionisti in campo internazionale ed in coppa Davis, il tennis aveva enorme successo e quindi non era difficile trovare persone pronte ad iscriversi a questo nascente circolo sportivo.

Il 30 Aprile 1978 veniva redatto l’Atto Costitutivo dell’Associazione Tennis Opicina
. colori sociali bianco e blue
. dieci Soci Fondatori (di cui 3 donne): Silvano Rojaz (presidente), Giampaolo Verzegnassi (vice presidente, cassiere e segretario), , Silvio Gerin, Gianna Amicucci, Gianna Bontempo, Ada Venier, Roberto Crosara, Cristiano Berton, Luciano Cucija, Vladimiro Bisiak.

Ai tre ideatori si erano aggiunti coloro che avevano praticamente e materialmente contribuito alla sistemazione del campo 1.
. sede legale in via Capodistria 57
. canone sociale 50.000 lire
. costo della giocata 1.500 lire

 Lo Statuto fissava in 3 i componenti del Consiglio Direttivo. La validità delle riunioni del Consiglio era data dalla presenza della maggioranza dei consiglieri (cioè 2!).

Ai soci fondatori si aggiunsero subito un’altra ventina di soci “normali” tanto e vero che alla prima assemblea che si svolge all’Hotel Jolly il 5 marzo 1979 sono presenti 23 soci su 37 regolarmente iscritti e sotto la presidenza di ROJAZ si dà mandato per la costruzione del campo 2 e della relativa copertura pressostatica.

Parentesi personale dello scrivente Roberto Panarella: in quella assemblea io c’ero e siccome penso che nessuno di quei presenti sia più socio credo di essere il socio dell’A.T.O. con la più lunga anzianità, chiusa parentesi e chiedo scusa.

Nel 1980 viene portata a termine la costruzione del CAMPO 2 compresa la copertura pressostatica. I soci sono circa 90, viene effettuata l’affiliazione alla FIT e si inizia una importante attività agonistica con atleti impegnati in tutte le categorie, dalla serie C alla coppa Italia, agli under maschili e femminili. Qui si fa già sentire la presenza come coordinatore e giocatore del giovanissimo maestro Giorgio Olivo.

Si pensa già alla costruzione dei campi 3 e 4.

Nel 1981 viene realizzata l’illuminazione estiva del campo 2; nel 1982 viene costruito ex novo l’attuale sala ritrovo ed in tempi successivi lo spogliatoio uomini.

I soci sono diventati 132 più 50 soci juniores.

Nell’estate del 1982 vengono costruiti i CAMPI 3 E 4 che saranno poi provvisti di copertura pressostatica unica nel settembre dell’anno successivo.

La spesa affrontata venne sostenuta con un mutuo bancario, con contributi regionali (ottenuti anche con l’interessamento del socio Giorgio SAU che poi avrà un ruolo importante nella storia dell’ATO), con un “una tantum” di 100.000 lire pro socio e con l’appoggio materiale di alcuni soci che furono perciò nominati soci benemeriti.

Nel 1983 Giorgio Sau inventa, organizza e gestisce la COPPA INVERNO torneo a squadre composte da quattro giocatori ciascuna divisi per capacità con la disputa quindi di quattro singolari e due doppi per incontro, torneo che ebbe enorme successo raggiungendo anche negli anni successivi un centinaio di iscritti e che ebbe anche l’indubbio merito di creare aggregazione e splendidi momenti di svago e divertimento presso il bar sede sociale che in quegli anni era sempre molto ben frequentato.

La COPPA INVERNO attualmente fa bella mostra di sé su una mensola del bar ed alla sua base si possono trovare i nomi di tutti i vincitori delle varie edizioni.

Nei due anni successivi la vita dell’A.T.O., che aveva raggiunto praticamente le dimensioni strutturali attuali, salvo qualche modifica e manutenzione agli spogliatoi, aveva raggiunto i 210 Soci con l’ingresso dei giornalisti e dipendenti de “Il Piccolo”.

Le immissioni di nuovi soci vennero sospese e si formarono liste d’attesa, sebbene il canone fosse intorno alle 300.000 lire e la buona entrata di 600.000 lire.

Nel 1986 si era quindi pensato seriamente di costruire altri due campi da tennis a monte dei campi 3 e 4 con in mezzo la costruzione di una nuova club house, Venne dato mandato a due professionisti di eseguire il relativo progetto; ma l’idea venne bocciata dall’assemblea dello stesso anno.

Fino al 1984 il presidente dell’ATO è stato Silvano Rojaz (eccetto il 1981 ) con cariche del consiglio direttivo annuali.

Nel 1985 cambia il Presidente e nel 1987 si pensa di cambiare lo Statuto che prevedeva tra le altre cose che a ricoprire cariche sociali e soprattutto la Presidenza fossero solo i Soci Fondatori come da accordi presi in origine con il Villaggio del Fanciullo. L’assemblea straordinaria di aprile lo approva con il benestare del VdF per cui tutti i soci hanno gli stessi diritti elettorali.

Statuto approvato giusto in tempo perché nel 1987 il Presidente (socio fondatore) in carica viene radiato per un illecito amministrativo, in una pesante assemblea generale che si svolge presso la sala ristoro del VdF. Gli altri soci fondatori avevano già lasciato il circolo precedentemente, per cui ci si sarebbe trovati in una situazione ingestibile.

In quella assemblea viene eletto il nuovo Consiglio Direttivo che durerà in carica per un biennio, dal quale uscirà come Presidente Carmelo Tonon che rimarrà in carica fino al 2000.

Nei quattro cinque anni successivi l’ATO con i suoi atleti ottiene ottimi risultati in campo sportivo regionale tanto da diventare una delle più forti e rispettate società, vincendo nel 1991 il prestigioso Trofeo BANCA del FRIULI destinato alla “società che ottiene il miglior punteggio nello svolgimento dei campionati regionali di tutte le categorie”.

Non va dimenticata a questo proposito l’opera del maestro Giorgio Olivo che ha sempre seguito e preparato gli atleti soprattutto negli affollati corsi SAT da cui sono usciti ragazzi seguiti anche a livello nazionale.

Tra questi spicca Matteo Vlacci che si inserisce nei primissimi U 14 d’Italia, partecipa ad incontri a livello nazionale ed internazionale e nel 1993 viene convocato in nazionale per partecipare al campionato europeo U 14 (WINTER CUP).

Convocati con Matteo furono Luzzi e Potito Storace che sono saliti ai vertici delle classifiche mondiali.

Piccolo aneddoto a questo proposito: Matteo con Luzzi se la giocava ma a Storace rifilava regolarmente un doppio 6/1.

L’anno dopo Matteo ci lascia per tentare il giusto salto di qualità in una società più blasonata del nord Italia.

Il 27 dicembre 1995 l’ATO si sveglia al mattino con tutte le due coperture pressostatiche dei campi 2 e 3/4 squarciate e tristemente a terra sotto una spessa coltre di neve perchè quella notte ci fu una forte bora, una consistente nevicata e una serie di coincidenze negative che causarono quello che fu un vero disastro.

Ma già dallo stesso mattino eravamo sul posto in ”tanti” a spostare la neve, a valutare per quanto possibile i notevoli danni, e a proporre di rimettere tutto in piedi nel più breve tempo possibile . Ci sembrò un miracolo ma a febbraio il campo 2 era già agibile e poco dopo si poteva giocare anche sui campi 3 e 4.

La copertura del campo 3 e 4 venne sostituita con una nuova l’anno successivo e nel 1997 si pensò di dotare il campo 2 di una struttura fissa che, una volta ottenuto il contributo regionale e acceso un mutuo bancario, viene montata nell’estate del 1998 ed inaugurata nel settembre dello stesso anno.

Si arriva così alla fine del 2001 con meno soci rispetto agli anni precedenti, calo dovuto probabilmente ad una realtà fisiologica, ad una mancanza di ricambio generazionale ed a una disaffezione verso il tennis in generale e forse anche ad un direttivo un po’ stanco e scarsamente motivato.

Nel 2002 cambia il Direttivo e con il nuovo presidente Alessandro Candiani ed il suo vice Dario Flaborea si sente uno spirito diverso con l’arrivo di nuovi soci e con la splendida realtà della costruzione della copertura fissa dei campi 3 e 4 inaugurata nel dicembre 2007, che da oggi all’ATO una struttura di nuovo degna del suo importante passato.

La struttura fissa è stata finanziata da un contributo regionale per la metà dell’importo complessivo e per l’altra metà da un mutuo bancario decennale.

Nonostante il raggiungimento di questo importante risultato e l’impegno profuso, negli anni successivi, per svariati motivi, il circolo perde progressivamente lo spirito di socialità che sempre l’aveva caratterizzato, diminuendo notevolmente il numero dei soci che scende nel corso degli anni al numero minimo di circa ottanta.

Anche la scuola tennis sente negativamente le conseguenze di tale momento. Si tenta di porvi rimedio affidandone la gestione ad un gruppo esterno condotto dal maestro Matteo Tognon. Vengono tesserati numerosi giovani allievi e per 2 anni la scuola riprende vigore. Ma l’intesa con i nuovi maestri si rompe, lasciando ATO all’improvviso senza allievi.

Con la riduzione del numero di soci e dei partecipanti alla scuola tennis per giovani, si iniziano ad accumulare debiti nei confronti del Villaggio. Nel corso delle Assemblee tenutesi nel 2015, il Direttivo chiede il sostegno dei soci, prima con una anticipazione e successivamente con un “una tantum”. Pur avendo approvato le richieste, molti soci non versano il dovuto e si allontanano dall’ATO.

Di fronte a questa situazione, il presidente Candiani e la maggioranza dei consiglieri rassegnano le proprie dimissioni ed il Consiglio Direttivo chiude il proprio lungo mandato.

Nel pieno di questa situazione, nella Assemblea dell’aprile 2016, viene eletto un nuovo Consiglio direttivo composto da soci affezionati, convinti della validità dell’ATO e della possibilità di un rilancio. Presidente viene nominato Ugo Lupattelli, con una lunga esperienza di conduzione di realtà significative cittadine.

Il punto di partenza è molto pesante in quanto il numero di soci è sceso sotto i 90, il bilancio è fortemente debitorio e la scuola tennis praticamente azzerata. Elevato il credito vantato dal Villaggio nei confronti ATO.

Viene formalizzato un accordo con il Villaggio, ottenendo la riduzione del canone di affitto corrisposto da ATO, a fronte di un piano di rientro dal debito nell’arco di 2 anni.

Primo obiettivo raggiunto: la ricostituzione a tempo di record della Scuola tennis per i giovani affidata ancora al maestro storico Giorgio Olivo, che riparte con 30 allievi. Contribuisce alla ripresa un generoso contributo concesso dalla Fondazione CRTs.

Il nuovo Direttivo riporta nel circolo un’atmosfera di allegra e cordiale frequentazione, confermata anche dalla partecipazione alle iniziative sociali.

Il numero di soci torna a crescere superando subito il numero di 100. Attualmente il numero dei soci si attesta sono circa 140, con l’ingresso di numerosi soci giovani che assicurano un importante ricambio.

Il bilancio di competenza dell’anno 2016 viene chiuso quasi in pareggio, mentre quello 2017 dà margini di utilità che consentono di corrispondere le ultime 2 rate del mutuo relative alla coperture. Contemporaneamente viene onorato l’impegno verso il Villaggio, versando il 60% pattuito. Il restante 40% nel 2018.

Nel settembre 2017 la Scuola tennis (con la direzione di Giorgio Olivo), si arricchisce di un nuovo gruppo di giovani che consente di creare anche la sezione agonistica affidata al maestro Samo Bradaschja.

La ripresa della Scuola tennis contribuisce in maniera significativa al consolidamento della situazione, confortando il Direttivo che si è prodigato per la ripartenza del circolo.

Nel 2018, proprio in occasione del prossimo 40° anniversario della nascita dell’ATO, finalmente si sta realizzando un vecchio grande sogno: il rinnovo e l’ampliamento dei locali degli spogliatoi e della segreteria.

A quaranta anni dalla nascita, l’ATO dimostra ancora una volta di aver saputo superare nella sua storia diverse difficoltà ma anche di aver colto tante soddisfazioni agonistiche e soprattutto tante storie di vera amicizia.